Uno degli aspetti più bizzarri del dedicare una vita alla scrittura per ragazzi è il fatidico incontro con i lettori. Mentre gli scrittori per adulti affrontano serissime e composte platee, noi scrittori per ragazzi dobbiamo essere creativi se vogliamo che il nostro pubblico con bassa soglia dell’attenzione ci dia retta e non si infili le dita nel naso per protesta, in caso di noia.

Lessi anni fa un commento di un’autrice famosa che si lamentava proprio di questo, del fatto che tutti si aspettano che un autore per ragazzi sia divertente. Non tutti lo siamo, va detto, ed è facile che un autore esordiente vada nel panico quando deve affrontare il suo primo incontro con i lettori, perché le reazioni dei piccolini sono spietate e senza filtri.

Motivo per cui, quando insegnavo scrittura a Bottega Finzioni, organizzavo sempre un incontro in una scuola, a sorpresa. I bambini coinvolti dovevano votare i racconti dei miei studenti usando dei cartelli “semaforo”: verde per apprezzare, giallo per un voto medio e rosso quando proprio era NO. I miei studenti sudavano freddo perché non c’è niente di più terrificante che vedersela con cinquanta bambini che hanno il potere e non conoscono la parola pietà.

Ciò che a me resta di quasi vent’anni di incontri nelle scuole, in libreria, nei festival, è una carrellata di foto di facce assurde (le mie), in cui si evidenzia lo sforzo di mantenere alto il livello sorriso. Ma non sono l’unica. Tutti i miei colleghi e le mie colleghe nascondono nei loro archivi situazioni buffe in cui un autore per adulti mai verrebbe immortalato…

Non vengono risparmiati nemmeno gli autori senior più autorevoli, come Anna Sarfatti, in questa foto impegnata a veicolare l’intensità del momento con la mimica:

Ci sono scrittrici che si improvvisano acrobate, come Fulvia Degl’Innocenti:

Altre che pregano di uscirne vive, come Sabrina Rondinelli:

C’è chi aumenta il livello di coinvolgimento con trucchi di scena, come Daniela Cologgi e Francesca Carabelli:

E gli incontri online non hanno certo migliorato la situazione, lo dimostra Carlotta Cubeddu:

Una carrellata di facce d’autrici fantastiche – che non scambierebbero il loro pubblico di esigenti piccoli lettori con nessuna serissima e composta platea!

(grazie alle autrici ICWA che hanno condiviso le loro foto stupende)

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