Vorrei scappare col circo, in senso metaforico ma spesso anche reale. Mi piacerebbe far ridere le persone e più volte ho progettato di frequentare un corso da clown o di recitazione comica. Penso che saper far ridere sia il talento più bello, soprattutto in periodi storici depressi come questo.

E nel mio piccolo ci ho sempre provato: nei miei libri, nei miei post su Facebook. E adesso che “brandizzarsi” è diventato un obbligo per ogni autore che voglia tentare di far parte di questo pazzo mondo della cultura ai tempi dei social, ci provo anche per altre vie.

Per esempio, con i video. Pare che i video piacciano all’algoritmo e alle persone e che se non ne fai, sei out. Perciò mi cimento e sul mio profilo Instagram non conosco freni inibitori. Mi piace soprattutto prendere in giro il mondo dell’editoria. Tipo qui (link sotto):

https://www.instagram.com/p/CZtx2jfF3nA/

Altri video qui:

https://www.instagram.com/haveueverroad/

E quindi ho scoperto la mia linea comica. Quella che secondo me dovrebbe esserci in ogni vita, con sprezzo del ridicolo. Pasolini diceva che una delle caratteristiche della società dell’omologazione, quale è la nostra, è la tristezza – o la finta allegria, quasi nevrotica, che la maschera.

Ecco, un gesto comico e autoironico lo trovo perfetto per combattere l’omologazione a un modello unico, anche di scrittore. Sono una scrittrice serissima, e mi piace far ridere.

Provateci anche voi!

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